Vasto (CH) – Caramanico Terme (PE) 2005

da | Nov 28, 2010 | Archivio Convegni

VIII Convegno AIAM 2005

“Agrometeorologia, risorse naturali e sistemi di gestione del territorio

Vasto (CH) – Caramanico Terme (PE), 3 – 5 maggio 2005

Introduzione:

Nell’introdurre il convegno di quest’anno ci tengo anzitutto a ricordare il contributo di idee, esperienze e risorse che ci è venuto dall’ARSSA ed in particolare dal gruppo di agrometeorologia della regione Abruzzo che presso tale ente opera. Si tratta di un gruppo a cui da sempre ci legano rapporti di collaborazione e di amicizia e che voglio ringraziare particolarmente per l’impegno profuso, impegno dal quale mi auguro possano derivare frutti importanti e duraturi anche a livello locale.

Aiam 2005 costituisce un’altra tappa sulla strada che l’associazione di agrometeorologia ha intrapreso e che si riassume nei seguenti macro-obiettivi:

1. far conoscere la nostra disciplina e farne comprendere l’utilità per l’agricoltura e più in generale per l’ambiente

2. valorizzarne il ruolo di ponte fra ambiti disciplinari diversi, in primis fra discipline di tipo fisico e biologico

3. Far comprendere la necessità di analisi accurate e non banalizzanti rispetto alle complessità che caratterizza l’ecosistema e più in particolare l’agro-ecosistema.

La necessità di interdisciplinarietà si fa purtroppo strada con difficoltà nel nostro mondo, dominato da scienze iperspecialistiche e ipersegmentate, è tuttavia è una necessità sempre più avvertita in quanto i problemi di tipo ecosistemico necessitano di approcci integrati ed in cui gli studiosi dei diversi ambiti disciplinari operino in modo armonico.

Questo è il nostro obiettivo; purtroppo dobbiamo dire che chi opera con logiche interdisciplinari è spesso frainteso o non capito. Dicendo ciò penso ad esempio alle climatologie che ogni settore sviluppa senza tener conto dello stato dell’arte nella materia oppure alle campagne di monitoraggio condotte senza la minima nozione delle normative di riferimento per l’installazione e gestione della strumentazione oppure ancora a tutte le volte che ci è capitato di sentirci dire “di non entrare in argomenti che competono ai fisici”, senza comprendere che l’approccio fisico è parziale senza la visione biologica del problema, e senza quella ecologica, glaciologica, botanica, ecc. ecc.. (per inciso ho detto “fisici”, ma avrei potuto dire patologi, pedologi, fitosociologi, entomologi e così via).

Ci son più cose in cielo e in terra, che non sogni la tua filosofia scriveva William Shakespeare (Amleto, atto I, scena 5) e tale evidenza ci richiama inesorabilmente al fatto che per leggere la realtà degli ecosistemi occorrono strumenti adeguati rispetto:

1.alla necessità di comprendere le logiche di scala ad essi sottese

2.alla necessità di prendere atto dei flussi di energia e dei cicli della materia che li animano

3.alla necessità di valutare in modo corretto le differenti variabili guida (meteorologiche e non solo).

Solo considerando tali aspetti è infatti possibile adempiere a quel dovere di realismo proprio di ogni ricercatore e che il nostro padre comune, Galileo Galilei, (Saggiatore, VII, 138) stigmatizzava dicendo che la realtà si apre a chi ha gli occhi nella fronte (per osservare) e nella mente (per interpretare).

Siamo certo di fronte a un’opera ambiziosa e, come tutte le opere umane, soggetta a successi parziali; tuttavia, ogni volta che riusciamo ad organizzare il nostro convegno annuale, sentiamo di aver fatto qualcosa di importante e di utile, e di ciò possiamo ritenerci soddisfatti.

Concludo ringraziando tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa iniziativa ed invitando i partecipanti a considerare l’associazione come uno strumento democratico aperto al contributo di tutti.

Luigi Mariani

Sessione I – Riduzione impatto ambientale:

Sessione II – Classificazione del territorio e sistemi informativi territoriali:

Sessione III- Parchi e aree protette:

Poster:

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